Cresce la consapevolezza nell’acquisto di prodotti che appagano un desiderio di miglioramento estetico.
Diciamoci la verità: l’attenzione per la bellezza della propria pelle non è più un “problema” prettamente femminile e dunque, gioco forza, la “insostenibile vanità” di essere apprezzati dagli altri, da un punto vista estetico, ha colto, da qualche tempo, anche l’universo maschile che si è così arreso la piacevole desiderio di “curare” la propria persona, affidandosi a prodotti di bellezza a ciò dedicati.
Lo testimonia il fatto che da tempo, tutti i sondaggi ci dicono che più di un uomo su due è interessato alla cosmesi per “Lui”.
Non è più una questione di sesso quindi, ma di consapevolezza nell’acquisto di prodotti che appagano un desiderio di miglioramento.
Se questo è (ed abbiamo capito che è questa una scelta che interessa ambo i sessi), si può affermare che la fiducia da parte dei consumatori è sempre ben riposta? Ed i consumatori si sono abituati a leggere ed approfondire, al momento dell’acquisto, l’etichetta dei “principi attivi” che i prodotti beauty contengono? Sappiamo realmente fare la differenza tra questo e quel principio attivo contenuto nella formula chimica? Ed ancora: la nostra scelta di acquistare questo o quel prodotto si basa sulla qualità del prodotto stesso o è piuttosto influenzata dal prezzo o del marchio?
In questo articolo cercheremo di rispondere a queste ed altre domande e lo faremo attraverso la spiegazione semplificata di cosa sia l’INCI e a cosa serva.
Anche se sappiamo che la maggior parte di voi ha già queste informazioni, per aiutare chi magari ha iniziato da poco a prendere confidenza con gli ingredienti cosmetici, di seguito, tratteremo sette punti:
1. Cos’è e come deve essere interpretato correttamente l’INCI;
2. Perché è importante saper leggere l’INCI;
3. Come leggere l’INCI all’interno dell’etichetta di un cosmetico;
4. Quali sono gli ingredienti cosmetici da evitare;
5. Quali strumenti possiamo utilizzare per verificare gli ingredienti riportati nell’INCI;
6. Come leggere un’etichetta di un prodotto cosmetico;
7. Come scegliere un prodotto cosmetico.
L’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) è la nomenclatura utilizzata a livello internazionale per identificare gli ingredienti presenti in un prodotto cosmetico
1. Cos’è e come deve essere interpretato correttamente l’INCI
Non possiamo dimenticare come la civiltà egizia abbia saputo esaltare il rapporto tra scienza e arte cosmetica ed abbia, per tal via, attribuito un nuovo significato alla parola bellezza. E’ vero però che da allora ad oggi la cosmetica si è modificata enormemente e si è arricchita di formulazioni sempre più complesse e sempre più piene di prodotti di sintesi. Per questa ragione il settore cosmetico, si è visto costretto a regolamentare in maniera molto severa, al contrario di quello farmaceutico, l’indicazione degli ingredienti utilizzati nella formula, obbligando i produttori a riportare, in etichetta, la lista dell’intera composizione.
L’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) è la nomenclatura utilizzata a livello internazionale per identificare gli ingredienti presenti in un prodotto cosmetico. L’acronimo è stato introdotto dalla Commissione Europea 8 maggio 1996 (Decisione 96/335/CE della Commissione), l’elenco poi è stato aggiornato con decisione 2006/257/CE della Commissione ed infine, rivisitato con Decisione (UE) 2019/701. Gradualmente il sistema INCI è stato adottato da molti altri Paesi, tra cui: USA, Russia, Canada e Brasile.
2. Perché è importante saper leggere l’INCI
Già da queste prime battute si capisce quindi, come la scelta sia essa legata all’acquisto di un cosmetico, un alimento o un capo d’abbigliamento deve poggiare sulla consapevolezza dell’informazione.
Ecco perché saper interpretare la composizione di un prodotto cosmetico tramite la lettura del suo INCI, ci rende liberi di scegliere quelli più adatti alla nostra beauty-routine.
In sintesi, la conoscenza dell’INCI di un prodotto cosmetico produce tre “effetti positivi”:
1 ci fa rilevare facilmente le qualità e la vera natura del prodotto;
2 ci tutela da eventuali pubblicità ingannevoli;
3 ci permette di verificare se nel prodotto vi sia o meno la presenza di sostanze inquinanti per l’ambiente.
Riguardo al primo aspetto, spesso purtroppo si sottovaluta l’impatto dei cosmetici sulla salute forse perché si crede di non essere in presenza di sostanze che vanno ingerite e/o inalate. In verità, essendo applicati sul nostro corpo, la pelle può assorbe comunque i principi contenuti nei cosmetici e lo fa in maniera differente da soggetto a soggetto.
Ad esempio, in base alla composizione della formula cosmetica, alcune delle sostanze chimiche possono creare un film occlusivo sulla pelle che a lungo andare genera un effetto tappo che rende la pelle asfittica e sporca. In tali condizioni, l’epidermide non riesce ad assimilare facilmente quegli ingredienti attivi che possono pur essere presenti nel prodotto.
Non è da sottovalutare neanche il secondo effetto positivo, ovvero, la libertà di poter fare scelte consapevoli in presenza di una chiara conoscenza degli ingredienti contenuti in un prodotto cosmetico. Pensiamo, ad esempio, a quanto sia utile capire in anticipo se il produttore sta attuando poco edificanti strategie di marketing tanto da spingersi a fuorviare i consumatori:
• rappresentando graficamente solo materie prime contenute in quantità minima o quasi nulla nel prodotto;
• riportando in etichetta dichiarazioni come: “naturale” e “biologico” che si riferiscono solo a qualche ingrediente dell’intera lista, spacciando il prodotto stesso come naturale e biologico
• scrivendo sulla confezione la dicitura: “Senza parabeni”, quando poi sono contenute altre sostanze dannose
Terzo, ma non per questo meno utile ecco l’ultimo degli effetti positivi: essere liberi di acquistare il prodotto che vogliamo, magari proprio quello che presenta ingredienti con un minor impatto sul nostro ecosistema (ad esempio, alcuni siliconi, in alte concentrazioni, danneggiano l’ecosistema acquatico).
Saper riconoscere la composizione di un prodotto cosmetico, infatti, finisce per avere anche un effetto sulla sostenibilità ambientale del Pianeta.
3. Come leggere l’elenco degli ingredienti cosmetici
Veniamo adesso alla parte che può sembrare un po’ più “tecnica” ovvero, come deve essere letta la lista degli ingredienti di un cosmetico.
Certo non si può imparare dall’oggi al domani tutti gli ingredienti e assumere una consapevolezza tale da identificare un prodotto come ”buono” o ”cattivo”.
Possiamo però iniziare a ”difenderci” e cominciare a “diffidare” dei prodotti ben pubblicizzati ma che nella formulazione esplicitata nell’INCI si rivelano un fiasco, e “ricercare” magari altri prodotti poco conosciuti, ma con una composizione che sia più attenta alla salute del nostro corpo e del Pianeta.
Ciò che primariamente salta all’occhio nella lettura dell’INCI, è che i nomi degli ingredienti sono riportati in Inglese e Latino: in Latino vengono citati i nomi delle piante, in Inglese tutto il resto degli ingredienti.
Facciamo alcuni esempi:
• Se l’ingrediente è indicato in latino (nome botanico), significa che non ha subito nessun trattamento ed è stato inserito nel composto in forma pura e naturale.
• Se l’ingrediente è indicato in lingua latina e in lingua inglese, significa che questo è un derivato naturale dalla materia prima.
• Se l’ingrediente è in inglese, significa che ha subito un trattamento chimico prima di essere inserito nella formulazione.
Viene fatta eccezione per Parfum (fragranza) che è in francese.
• Se l’ingrediente è indicato con la sigla CI (letteralmente colour index) seguito da un numero di identificazione, significa che siamo di fronte a un colorante scritto seguendo il registro internazionale di “Color Index International“ (DA METTERE IL COLLEGAMNETO IPERTESTUALE).
Secondo aspetto da considerare è che la lista è sempre formata da un elenco decrescente di ingredienti, ovvero:
i primi della lista sono quelli presenti in maggiore percentuale e man mano che si prosegue, l’elenco riporterà gli ingredienti presenti in una percentuale sempre minore.
Se sono in concentrazione inferiore a 1% possono essere invece indicati in ordine sparso in fondo all’elenco.
N.B.: Le percentuali esatte di ogni ingrediente nel composto non vengono indicate per via del segreto di fabbrica.
4. Quali sono gli ingredienti cosmetici da evitare
Ecco di seguito indicate le tipologie di sostanze potenzialmente dannose che non è bene leggere nell’INCI dei prodotti cosmetici che si vorrebbe acquistare.
I Parabeni
I parabeni, sono una classe di composti organici aromatici, utilizzati come conservanti nell’industria cosmetica, farmaceutica e alimentare per le loro proprietà battericide e fungicide. I parabeni penetrano nella pelle e nei tessuti corporei senza il passaggio attraverso il processo digestivo, per cui queste sostanze permangono intatte all’interno del tessuto.
I principali parabeni che si possono trovare nelle formulazioni in commercio sono: methylparaben, ethylparaben, propylparaben, isobutylparaben, butylparaben, e benzylparaben.
I Siliconi
Sono composti che non si trovano in natura, a base di silicio. Hanno proprietà idrorepellenti, antistatiche e duttili e capacità di resistenza alle alte temperature e al tempo, e per questo sono largamente impiegate nei prodotti cosmetici. Generalmente, il loro nome termina con –thicone, -one, -ane. Quelli che si possono trovare più frequentemente sono il dimethicone, l’amodimethicone, il cyclomethicone, il cyclopentasiloxane e tutte le sostanze terminanti con –siloxane o –silanol. Altro silicone sintetico è il Poliquaternium-80, non biodegradabile.
Paraffine/Petrolati
Il petrolato, o vaselina o gel di petrolio, è una gelatina ottenuta dal petrolio per raffinazione. Si produce a partire dai residui della distillazione del petrolio rimasti dopo la totale evaporazione dell’olio. I cosmetici con petrolati creano una barriera tra l’ambiente esterno e la pelle. Sono agenti filmanti che offrono una sensazione di levigatezza alla cute. Inoltre, sono utilizzati per il loro effetto emolliente. Queste sostanze provocano, nel tempo, una proliferazione della fauna batterica nel tessuto epiteliale, riducendo l’equilibrio microbiologico.
I petrolati si riconoscono nell’INCI con questi nomi: Mineral Oil, Paraffinum Liquidum, Petrolatum, Propylene glycol, Isopropyl, Vaselina, Cera microcristallina.
SLES e SLS
Il Sodium Laureth Sulfate (SLES) e il Sodium Lauryl Sulfate (SLS) sono i tensioattivi con il compito di “sciogliere” lo sporco grasso, che producono la schiuma e ci trasmettono la sensazione di deterso, ma sono molto inquinanti. Possono derivare da materie prime vegetali (olio di palma, di colza, …), ma sono poi comunque sottoposti a un processo chimico. Sono due prodotti piuttosto aggressivi, perché insieme allo sporco tendono a “lavare via” anche buona parte dello strato lipidico di protezione della pelle.
PEG
Sono composti sintetici, di derivazione petrolifera (quindi molto inquinanti). Vengono inseriti nei cosmetici emulsionanti per mescolare l’acqua con le sostanze grasse/oleose che in natura non legano. L’effetto emolliente e umettante tipico delle creme che contengono queste sostanze è effimero e momentaneo, poiché non avviene una vera idratazione e nasconde lo stato reale dell’epidermide. Comportano difficoltà da parte del derma di assorbire le sostanze nutritive e i liquidi.
Esempi di PEG sono Polyethelyne Glycol o polyethelyne o polyoxyethelyne.
Polimeri plastici
I polimeri sono estremamente inquinanti in quanto fanno parte della categoria delle cosi dette “micro plastiche”, spesso usate nei prodotti per capelli.
Esempi di Polimeri vietati dal primo gennaio 2020: Polietilene (PE – Polyethylene); Polimetilmetacrilato (PMMA – Polymethyl methacrylate); Nylon; Polietilene tereftalato (PET – Polyethylene Terephthalate); Polipropilene (PP – Polypropylene).
Sostanze allergizzanti
Triclosan: antibatterico presente in molti saponi e dentifrici, penetra la pelle ed entra nel circolo sanguigno. Una ricerca svedese ha dimostrato come fosse presente anche nel plasma e nel latte materno. Un altro studio riportato da Los Angeles Examiner ha dimostrato che può danneggiare le cellule del nostro corpo. Un altro studio di American Society for Microbiology Journals ha dimostrato che riduce l’efficacia degli antibiotici fino a 100 volte. Inoltre, è estremamente tossico per gli organismi acquatici. Dal 2016 è stato bandito negli USA perché potenzialmente pericoloso per la salute umana.
Parfum/fragrance
E’ preferibile evitare anche prodotti per la pelle che contengono un’alto tasso di profumazioni (aggiunte e non), soprattutto nei prodotti per bambini in quanto possono indurre alla comparsa di nuove allergie.
Inoltre, evita questi potenziali cessori di formaldeide utilizzati come conservanti: Imidazolidinyl urea, DMDM Hydantoin, Methylisothiazolinone e Methylchloroisothiazolinone.
Grasso animale
Anche se raramente, nei cosmetici viene utilizzato anche il grasso animale. È preferibile evitare tali prodotti per una questione etica e morale, anche perché è un ingrediente che può essere facilmente sostituito con altre sostanze cruelty-free.
Se nell’INCI trovi il suffisso Tallow-, evita il prodotto!
Sostanze inquinanti
Gli acidi grassi di sintesi (MEA, TEA, DEA) sono considerati molto aggressivi per la pelle e una possibile causa della forfora e dell’acne. In particolare, La Cocamide DEA, illegale in California, è ritenuta potenzialmente cancerogena.
EDTA: agente chelante che trattiene le molecole di metalli pesanti. È inquinante per l’ambiente. Usato nella cosmesi, ma anche nell’alimentazione e nella medicina.
MIPA: schiumogeno sintetico, potenzialmente cancerogeno, aggressivo. Usato nella cosmesi per la capacità di regolare il pH e aumenta la penetrazione di alcune sostanze nella pelle.
Trimonium: sostanza poco o per nulla biodegradabile, molto nociva per gli organismi acquatici
Sali di alluminio
Impiegati spesso nella produzione di deodoranti per renderli antitraspiranti, mitigando così la sudorazione.
Essendo i deodoranti dei prodotti che non vengono sciacquati subito, sono tante le preoccupazioni che riguardano i sali di alluminio. Si dibatte in particolare dell’aumento negli ultimi anni di casi di cancro al seno, supponendo un coinvolgimento dei deodoranti con sali di alluminio, essendo questi applicati molto spesso nella zona adiacente ai seni. Teoria tutt’oggi dibattuta, ma meglio evitare per precauzione questa sostanza.
5 Quali strumenti possiamo utilizzare per verificare gli ingredienti riportati nell’INCI ?
Nei paragrafi precedenti abbiamo visto come vengono elencati gli ingredienti di un INCI, ma questo non ci basta ancora per imparare a capire quali ingredienti evitare e quali no.
Per verificare l’impatto sulla salute e sull’ambiente di ogni ingrediente bisognerebbe infatti, consultare ogni volta fonti scientifiche, ma fortunatamente sono nati molti siti web e app per telefono che ci permettono di “decifrare” e analizzare facilmente l’INCI, grazie a un vasto database di ingredienti costantemente aggiornati e descritti.
In particolare, grazie alle app per smartphone è possibile scannerizzare il barcode (codice a barre) dei cosmetici posto sulle confezioni e analizzare ogni ingrediente dell’INCI.
Ecco una breve lista dei migliori siti web e delle migliori app gratuite per analizzare l’INCI online delle soluzioni più in uso per analizzare l’INCI:
– BioDizionario
Il primo fra tutti è il buon vecchio BioDizionario. Ha fatto da apripista diventando il primo punto di riferimento per l’analisi dell’INCI, con un database di oltre 5.000 ingredienti.
Creato dal chimico industriale Fabrizio Zago, il BioDizionario utilizza un sistema molto semplice per qualificare l’INCI: i “semaforini”.
• Semaforino con due pallini verdi: INCI benefico/certamente innocuo
• Semaforino con un pallino verde: INCI innocuo
• Semaforino con due pallini gialli: INCI accettabile/da verificare
• Semaforino con un pallino rosso: INCI dannoso
• Semaforino con due pallini rossi: INCI inaccettabile
Questo sistema viene utilizzato anche da altri siti web/app seppur con qualche leggera variazione.
Bisogna sottolineare che ha un database orientato più sull’etica vegana che sulla qualità e sicurezza degli ingredienti (essendo di proprietà di VeganOk, ente certificatore di cosmetici vegan): per esempio, se cerchiamo “Donkey Milk” (latte d’asina come ingrediente cosmetico), ci segnala due pallini rossi, in quanto non si tratta di un ingrediente vegano.
E’ disponibile anche in versione app, sia per Android che per iOS.
– EcoBioControl
Fabrizio Zago, dopo l’esperienza con BioDizionario, ha fondato EcoBioControl (EBC): ha un database INCI più accurato, dettagliato e più oggettivo del BioDizionario (anche se non del tutto).
Molto interessante anche il forum, dove spesso e volentieri lo stesso Fabrizio interviene nelle discussioni per dare consigli e rispondere ai quesiti.
– Greenity (ex “E’ Verde”)
Greenity è l’app creata dalla blogger Gioia di Verdebio. La sua community ruota attorno alla cosmesi biologica e naturale: su questa app puoi leggere le recensioni di moltissimi cosmetici ed è possibile analizzare l’INCI scannerizzando il barcode dei prodotti.
Disponibile sia per Android che per iOS.
– Biotiful
Biotiful è una nuova app simile a Greenity, disponibile sia per Android che per iOS. Ha un design molto curato e una parte social più attiva dopo l’ultimo aggiornamento. Grazie a Biotiful puoi leggere tante recensioni sui prodotti e analizzare l’INCI scannerizzando il codice a barre dei cosmetici.
– INCI Beauty
INCI Beauty è un app francese disponibile in 5 lingue (tra cui l’italiano) che puoi utilizzare sia in versione gratuita che in quella Premium (15€ all’anno), la quale elimina la pubblicità e permette di ottenere una valutazione del prodotto, anche senza il codice a barre.
La sua community è molto attiva, ma le discussioni sono quasi tutte in francese.
Disponibile sia per Android che per iOS.
6. Come leggere un’etichetta di un prodotto cosmetico
“L’etichetta rappresenta il mezzo attraverso il quale le informazioni sul prodotto sono veicolate all’utilizzatore finale e pertanto deve essere redatta in modo preciso e corretto per garantire ai consumatori la possibilità di operare una scelta consapevole, basata su un adeguato livello di informazione circa le caratteristiche, la composizione e la funzione del prodotto cosmetico” (Fonte: https://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?area=cosmetici&id=146&menu=presen.)
L’etichetta di un cosmetico deve essere redatta conformemente all’articolo 19 del Regolamento (CE) n. 1223/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio e smi.
I prodotti cosmetici possono essere messi a disposizione sul mercato solamente se il contenitore e l’imballaggio recano oltre al nome ed indirizzo del responsabile, le seguenti indicazioni, facilmente leggibili e visibili: il contenuto nominale espresso in peso o in volume; il numero del lotto di fabbricazione; il paese d’origine; la funzione del prodotto cosmetico; l’elenco degli ingredienti (INCI), scritti secondo la denominazione comune degli ingredienti contenuta nel glossario stabilito dall’UE (Decisione UE 2019/701).
Ricordiamo anche che tra gli obblighi non è da sottovalutare la data di scadenza, che andrà riportata solo se inferiore ai 30 mesi. In tutti gli altri casi, ovvero quelli con scadenza oltre i 30 mesi, viene riportato sull’etichetta il famoso PAO: un disegno di un barattolino con il tappo aperto con la data limite post apertura del prodotto.
N.B.: Questo vuol dire che i cosmetici non sono eterni e sarebbe bene non usare i prodotti oltre il PAO così da evitare l’insorgere di problemi cutanei come ad esempio irritazioni e/o arrossamenti dell’epidermide.
Linea corpo "05 kandorè"
Abbiamo preparato un prodotto ecologico, presentato in confezioni riciclabili e sostenibili, per fare bene sia alle persone che li acquistano che all’ecosistema.
7. Come scegliere un prodotto cosmetico?
Siamo ormai arrivati al fondo nella trattazione dell’argomento, del nostro articolo.
A questo punto sarà chiaro a tutti i lettori che il mondo della cosmesi è particolare. Spesso le scelte di acquisto del consumatore, come abbiamo visto in apertura, finiscono per essere influenzate non dalla qualità delle materie prime utilizzate per la preparazione dei prodotti di bellezza, ma da altri fattori quali: prezzo, pubblicità che accompagna il prodotto, luogo dove l’abbiamo comprato, persona che ce l’ha consigliato, packaging, etc.. Insomma, è il contorno che apparentemente sembra prevalere, ma non la qualità della formulazione stessa.
Senza essere troppo catastrofisti diciamo anche che se un prodotto di skincare viene immesso sul mercato, è perché non può nuocere alla salute.
Ma è anche vero, come abbiamo più volte voluto puntualizzate nel presente testo, che è solo la conoscenza degli ingredienti data dalla lettura dell’INCI del prodotto stesso che ci preserva da un acquisto incauto perché potenzialmente nocivo alla nostra pelle. Ed è sempre la conoscenza dell’INCI che ci aiuta a scartare anche quei prodotti che si fregiano di avere elementi che servono solo per rendere la crema più bella alla vista o al tatto, ma non apportano nessun valore aggiunto alla formula.
Ricordiamo sempre infatti, che quando i cosmetici sono ricchi di agenti chimici c’è anche la possibilità che aumentino i casi di allergie cutanee.
Questi problemi si possono evitare solo imparando a conoscere la composizione e la formulazione usata. Da lì si parte per poi scegliere preferibilmente cosmetici ecologici e biologici, composti per quasi la loro totalità da ingredienti naturali derivanti da fonti vegetali.
Un ultimo consiglio, è quello di scegliere sempre prodotti che nell’INCI presentano come ingredienti fondamentali:
1. l’emulsionante, che tiene unite la parte acquosa con quella oleosa;
2. il fattore grasso, che apporta le sostanze nutritive
3. i conservanti, per evitare la formazione di batteri e muffe.
Non è un caso che tutte queste caratteristiche si ritrovino nei nostri prodotti per il corpo della Linea “05 Kandorè”. Nati dall’impiego del nostro olio extra vergine di Oliva Bio, sono tutti certificati BIOCOSMESI e sono preparati con principi attivi naturali mixati tra loro per prendersi cura naturalmente della tua pelle. Allo stesso tempo non abbiamo voluto dimenticarci della “salute” del Pianeta ed abbiamo preparato un prodotto ecologico, presentato in confezioni riciclabili e sostenibili, per fare bene sia alle persone che li acquistano che all’ecosistema.
Decidere di optare per i prodotti cosmetici naturali di alta qualità per il proprio acquisto dunque, significa voler consumare prodotti privi di sostanze inquinanti ed ecosostenibili così da prendersi cura della propria salute ed avere contemporaneamente a cuore l’ambiente.
Vivi sano e fai la tua scelta consapevole
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