Come pianificare i pasti, conservare gli avanzi e compostare può fare la differenza nel ridurre i rifiuti alimentari

Ridurre i rifiuti alimentari

1. Introduzione

In un mondo sempre più attento alla sostenibilità, ridurre i rifiuti alimentari a livello domestico è un passo cruciale che tutti possiamo compiere. Come nutrizionista, sono consapevole di quanto sia importante non solo la qualità del cibo che consumiamo, ma anche la gestione efficiente delle risorse alimentari. Attraverso azioni semplici come pianificare i pasti, conservare adeguatamente gli avanzi e compostare, possiamo contribuire significativamente a ridurre i rifiuti, risparmiare denaro e proteggere l’ambiente. Questo articolo fornirà consigli pratici per aiutarti a fare la tua parte nella lotta contro lo spreco alimentare.

Indice:
2. Cosa significa spreco alimentare
3. Effetti Ambientali dello Spreco Alimentare
4. Ripercussioni Economiche dello Spreco Alimentare
5. Implicazioni Sociali dello Spreco Alimentare
6. Come le Filiere Corte e Biologiche Ridimensionano lo Spreco Alimentare
7. Il Potere della Piccola Agricoltura: Ridurre lo Spreco Alimentare e Salvaguardare le Risorse
8. L’Importanza di un Impegno Collettivo
9. Pianificazione dei Pasti: La Chiave per Evitare Sprechi
10. Acquisti Intelligenti: Compra Solo Ciò di Cui Hai Bisogno
11. Conservazione Adeguata degli Avanzi: Come Farli Durare di Più
12. Cucina Creativa: Utilizzare Avanzi e Scarti
13. Compostaggio: Trasformare i Rifiuti in Risorse
14. Facciamo chiarezza: distinguiamo ciò che è “Biodegradabile” da ciò che è “Compostabile”.
Conclusione

Il 5 febbraio si celebra la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Questa ricorrenza ha un chiaro riferimento alle azioni e ai comportamenti concreti per contribuire al conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU al 2030, in particolare il 12.3: “dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030”.

Ridurre i rifiuti alimentari

2. Cosa significa spreco alimentare

Cominciamo con il dire che gli sprechi alimentari rappresentano un problema significativo che impatta l’ambiente, l’economia e la sicurezza alimentare. Secondo i dati del rapporto “Il caso Italia” 2022 di Waste Watcher International gli italiani buttano nella spazzatura il 15% di cibo in più rispetto al 2021, che corrisponde a ben 595 grammi di cibo a settimana, a testa. E settimana dopo settimana, alla fine dell’anno saranno oltre 30 i kg di cibo pro capite sprecati. Le famiglie contribuiscono inoltre, a circa il 38% di tutti gli sprechi alimentari, il che significa che le azioni individuali possono avere un impatto sostanziale. Ogni anno, una famiglia media può risparmiare oltre 1.500 euro riducendo gli sprechi alimentari a casa. Implementando semplici cambiamenti nel modo in cui pianifichiamo, acquistiamo, conserviamo e cuciniamo il cibo, possiamo fare una grande differenza.

3. Effetti Ambientali dello Spreco Alimentare

Lo spreco alimentare ha un impatto devastante sull’ambiente. Ogni volta che buttiamo via del cibo, sprechiamo anche le risorse utilizzate per produrlo, come acqua, energia e terreno agricolo. Ad esempio, gli sprechi alimentari sono responsabili del 6% delle emissioni di gas serra, della dispersione di 253 Km3 di acqua potabile (solo in agricoltura). Mentre 1.4 milioni di ettari di terreno coltivabile viene utilizzato per produrre cibo che non verrà mai mangiato (ovvero il 28% della superficie terrestre destinata all’agricoltura), contribuendo in modo significativo alla perdita di biodiversità. Ridurre lo spreco alimentare è quindi essenziale per mitigare i cambiamenti climatici e preservare le risorse naturali per le future generazioni (Per saperne di più e leggere i dati completi clicca qui).

4. Ripercussioni Economiche dello Spreco Alimentare

Lo spreco alimentare ha anche enormi ripercussioni economiche. Ogni anno, miliardi di euro vengono letteralmente buttati via insieme al cibo sprecato. Questo spreco rappresenta una perdita finanziaria non solo per i consumatori, ma anche per i produttori, i distributori e i rivenditori. Secondo i dati del rapporto “Il caso Italia” dell’Osservatorio Waste Watcher International, lo spreco alimentare domestico costa circa 290 euro all’anno per famiglia, pari a circa 126 euro pro capite. Complessivamente, lo spreco alimentare in Italia ammonta a oltre 13 miliardi di euro all’anno, di cui circa 7,4 miliardi di euro derivano direttamente dallo spreco nelle case. Le famiglie possono risparmiare cifre considerevoli riducendo lo spreco alimentare attraverso una migliore pianificazione dei pasti e una conservazione più efficiente del cibo. Inoltre, ridurre lo spreco alimentare può contribuire a ridurre i costi associati alla gestione dei rifiuti e a migliorare l’efficienza delle catene di approvvigionamento alimentare.

5. Implicazioni Sociali dello Spreco Alimentare

Le implicazioni sociali dello spreco alimentare sono altrettanto significative. Mentre milioni di persone nel mondo soffrono la fame, enormi quantità di cibo commestibile finiscono nelle discariche. Nel 2022 un miliardo di tonnellate di cibo è andato sprecato a livello mondiale, pari al 19% del totale, mentre 783 milioni di persone soffrono la fame e un terzo della popolazione globale si trova in una situazione di insicurezza alimentare (I dati preoccupanti arrivano dal Food waste index report 2024, realizzato dall’Unep con lo scopo di monitorare i progressi dei Paesi nella lotta allo spreco alimentare). Ridurre lo spreco alimentare può aiutare a combattere la fame e la malnutrizione, promuovendo una distribuzione più equa delle risorse alimentari. In molte comunità, organizzazioni e iniziative locali stanno cercando di recuperare e ridistribuire il cibo in eccesso per aiutare le persone in difficoltà. Questo non solo aiuta a ridurre gli sprechi, ma contribuisce anche a creare un sistema alimentare più giusto e sostenibile.

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6. Come le Filiere Corte e Biologiche Ridimensionano lo Spreco Alimentare

Le produzioni alimentari da filiere corte, biologiche e locali offrono un contributo significativo nel ridurre i rifiuti alimentari e nello spreco di cibo, evitando così gravi ripercussioni socio-economiche e ambientali. Secondo il rapporto “Spreco alimentare: un approccio sistemico per la prevenzione e la riduzione strutturali”, redatto nel 2018 dall’Ispra e dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, la piccola scala agroecologica produce 2-4 volte meno sprechi rispetto all’agroindustria con le stesse risorse. Questo tipo di agricoltura non solo consuma meno risorse complessivamente, ma è anche più durevole e fornisce una maggiore quantità di nutrienti (Scarica il Rapporto cliccando qui).

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7. Il Potere della Piccola Agricoltura: Ridurre lo Spreco Alimentare e Salvaguardare le Risorse

Globalmente, la piccola agricoltura contadina è responsabile del 70% della produzione alimentare (80% nei paesi in via di sviluppo), utilizzando solo un quarto delle terre coltivabili. I primi dati indicano che le filiere corte-biologiche-locali riducono gli sprechi pre-consumo al 5%, contro il 30-50% dei sistemi industriali. E’ stato dimostrato infatti, che chi si approvvigiona esclusivamente attraverso “reti alternative” spreca un decimo di quanto sprecherebbe usando canali convenzionali.
E’ il caso ad esempio delle CSA, o Comunità di Supporto all’Agricoltura (in inglese “Community Supported Agriculture”), ovvero un modello di agricoltura partecipativa che mette in contatto diretto i produttori agricoli con i consumatori. Questo sistema permette ai consumatori di acquistare una “quota” di produzione agricola in anticipo, sostenendo finanziariamente l’agricoltore e ricevendo in cambio una varietà di prodotti freschi e stagionali direttamente dalla fattoria. Questo modello infatti, serve per ridurre i rifiuti alimentari al 7% rispetto al 55% generato dalla grande distribuzione organizzata.

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8. L’Importanza di un Impegno Collettivo

Affrontare il problema dello spreco alimentare richiede l’impegno di tutti noi. Ogni individuo può fare la differenza adottando pratiche più sostenibili nella propria vita quotidiana. Questo include pianificare meglio i pasti, conservare il cibo in modo appropriato, e utilizzare avanzi e scarti in modo creativo. Le aziende possono contribuire implementando strategie per ridurre gli sprechi lungo tutta la catena di produzione e distribuzione. Inoltre, politiche e programmi governativi possono sostenere iniziative per la riduzione dello spreco alimentare a livello locale e nazionale. Solo attraverso uno sforzo collettivo possiamo sperare di affrontare efficacemente questo problema globale.

Vi presentiamo di seguito, 5 piccoli suggerimenti per ridurre i rifiuti alimentari:

1. Pianificazione dei Pasti: La Chiave per Evitare Sprechi

Pianificare i pasti è uno degli strumenti più efficaci per ridurre gli sprechi alimentari. Inizia facendo una lista della spesa basata su un menu settimanale. Acquista solo ciò che è necessario, evitando le offerte ingannevoli che portano ad accumulare cibo in eccesso. Cerca di includere ingredienti versatili che puoi utilizzare in più ricette. Inoltre, controlla sempre la dispensa e il frigorifero prima di fare la spesa per evitare duplicati. Un’attenta pianificazione ti aiuterà a utilizzare tutti gli ingredienti in modo efficiente, riducendo così gli sprechi e risparmiando denaro.

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2. Acquisti Intelligenti: Compra Solo Ciò di Cui Hai Bisogno

Quando fai la spesa, attieniti alla lista e evita gli acquisti impulsivi. Compra in quantità che puoi consumare entro la loro durata di conservazione. Scegli prodotti con date di scadenza più lunghe e considera di acquistare frutta e verdura sfuse per ottenere esattamente la quantità di cui hai bisogno. Inoltre, presta attenzione alle dimensioni delle porzioni, soprattutto per gli alimenti deperibili.

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3. Conservazione Adeguata degli Avanzi: Come Farli Durare di Più

Una corretta conservazione degli avanzi è essenziale per prolungarne la durata e ridurre i rifiuti alimentari.

  • Conserva frutta e verdura separatamente per evitare che i prodotti sensibili all’etilene si rovinino rapidamente (L’etilene è un ormone vegetale che viene emesso da alcuni frutti come mele, banane, avocado e pomodori. Questo gas può stimolare la maturazione e l’invecchiamento di altri frutti e verdure).
  • Utilizza contenitori ermetici per conservare gli avanzi e etichettali con la data di preparazione e usa la regola del “primo dentro, primo fuori” per assicurarti di usare prima gli alimenti più vecchi.
  • Congela gli alimenti che non prevedi di consumare entro pochi giorni. Ricorda che la temperatura del frigorifero deve essere inferiore ai 5°C per rallentare la crescita batterica.
  • Riutilizza gli avanzi in nuove ricette, come zuppe, insalate o frittate, per evitare di sprecare cibo perfettamente commestibile. Con un po’ di creatività, gli avanzi possono trasformarsi in deliziosi pasti.

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4. Cucina Creativa: Utilizzare Avanzi e Scarti

Sii creativo con gli avanzi e gli scarti alimentari per ridurre gli sprechi. Riutilizza gli avanzi in nuovi piatti, come aggiungere verdure avanzate a una frittata per colazione o fare una zuppa sostanziosa. Utilizza gli scarti alimentari per fare brodi, salse o persino sali aromatizzati. Considerando gli avanzi come ingredienti, puoi creare piatti deliziosi e innovativi.

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5. Compostaggio: Trasformare i Rifiuti in Risorse

Compostare è un ottimo modo per ridurre i rifiuti alimentari e creare un fertilizzante naturale per il giardino. Inizia raccogliendo scarti di frutta e verdura, fondi di caffè e gusci d’uovo in un contenitore per compost. Evita di compostare carne, latticini e oli, poiché possono attirare parassiti e creare cattivi odori. Mescola regolarmente il compost per aerarlo e accelerare il processo di decomposizione. Dopo alcuni mesi, otterrai un compost ricco di nutrienti che potrà migliorare la qualità del suolo del tuo giardino. Il compostaggio non solo riduce i rifiuti, ma arricchisce anche il terreno in modo naturale.

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Facciamo chiarezza: distinguiamo ciò che è “Biodegradabile” da ciò che è “Compostabile”.

La scelta di imballaggi biodegradabili e compostabili può contribuire a un consumo più sostenibile, ma è importante comprendere le differenze tra i termini e assicurarsi che i prodotti vengano smaltiti correttamente in impianti di compostaggio adeguati.
La biodegradabilità si riferisce alla capacità dei materiali di scomporsi e decomporsi nell’ambiente attraverso processi biologici naturali. Si definisce biodegradabile quindi, qualsiasi materiale che possa essere scomposto da batteri, luce solare e altri agenti fisici naturali, in composti chimici semplici come acqua, anidride carbonica e metano.
I materiali compostabili invece, si decompongono in condizioni di compostaggio controllate, come alte temperature, umidità e la presenza di microrganismi. Una volta completamente decomposti, forniscono sostanze nutritive alla terra.
La normativa europea stabilisce però dei paletti. Per essere definito biodegradabile un prodotto deve decomporsi del 90% entro 6 mesi. Si definisce invece compostabile (trasformabile in compost, un concime naturale) quel materiale che non solo è biodegradabile ma anche disintegrabile e il cui processo di decomposizione avviene in meno di 3 mesi.
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Conclusione

Ridurre i rifiuti alimentari è una responsabilità che tutti possiamo assumere per contribuire a un ambiente più sano e sostenibile. Pianificando i pasti, conservando adeguatamente gli avanzi e compostando, possiamo fare una grande differenza nella gestione dei rifiuti domestici. Queste semplici azioni non solo aiutano a proteggere il pianeta, ma anche a migliorare la nostra salute e il nostro benessere. Inizia oggi stesso a mettere in pratica questi consigli e fai la tua parte per un futuro più sostenibile.

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